Stammi accanto ho un attacco di panico

Stammi accanto … ho un attacco di panico

Stai guardando un film al cinema, sei su un autobus, sei in pizzeria, stai guidando in tangenziale e all’improvviso, senza motivo alcuno, lo stomaco si chiude, la testa gira, cominci a sudare e il cuore comincia a galoppare: tu rimani completamente in balia di un “blackout” cognitivo che ti impedisce di muoverti, di parlare, di pensare, di respirare…….
Non riesci neppure a capire cosa stia succedendo, se è la prima volta è un’esperienza devastante, se sei già esperto non va meglio comunque, ma almeno un “briciolo “ di consapevolezza ti aiuta nel gestire i meccanismi di di fuga!
Se sei con me, ti prego di comprendere che puoi fare poco, ma soprattutto puoi farmi ancora più male!

Mantieniti tranquillo, ti osservo anche se non sembra, e se ti allarmi pure tu, figurati io!
Ho solo bisogno che tu ci sia…..non è detto che riesca a capire le tue parole, vedo che mi parli ma non ti sento, non dirmi di stare tranquilla, non incalzarmi con della psicologia spicciola, potrei odiarti una volta finito l’attacco di panico!

Assecondami, se voglio fuggire….fuggi con me, se cammino, cammina con me, se voglio sdraiarmi, sdraiati accanto a me.
Non toccarmi, accarezzarmi se non voglio, ho solo bisogno che tu ci sia, ricordalo!
Non sminuire quello che provo con frasi del tipo: “non è nulla!”
Non criticarmi della serie: “ma dai che sai che poi passa…..”
Poooooi passa, ma tu lo sai quanto può essere infinito un minuto nelle mie condizioni?
In questi momenti il tempo non si muove!
Non mi urlare, non scuotermi, non biasimarmi, non parlarmi bruscamente, potresti ferirmi e farmi sentire ancora più solo in questo incubo.

Ho solo bisogno che tu ci sia!
Se poi magari riesci a farmi sorridere, ridere, se riesci a sdrammatizzare, e se teneramente e timidamente io comincio a seguirti, direi che possiamo farcela…..ricorda che è questione di 15-20 min.

Se riesco a bere fammi bere, magari acqua e zucchero, se riesco a farlo aiutami respirare più lentamente, se capisci che l’attacco sta scemando, comincia a parlarmi e raccontami qualsiasi cosa, assicurati che ti segua, fammi sorridere, ti scongiuro.
Finito l’attacco di panico ricorda che sarò stremata, come se avessi scalato una montagna, parlami, se puoi farlo, finché non mi sarò addormentata, e rimani con me, mi sveglierò diverse volte per assicurarmi che tu sia vicino…..

 

© Dott.ssa Irene Borgia

 

 

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